Goletta Verde

Goletta Verde a Termoli per parlare di mobilità elettrica insieme a CGIL Molise e Chieti 

Legambiente: “Chiediamo chiarezza sulla realizzazione della futura Gigafactory, dato che il progetto presentato nel 2022 ha subito una brusca frenata. Va evitato il rischio di una crisi industriale che ricadrebbe sui territori interessati con un forte arretramento industriale e occupazionale e una brusca frenata alla decarbonizzazione dei trasporti in Europa”. 

Con l’arrivo di Goletta Verde a Termoli Legambiente Molise e Legambiente e Abruzzo insieme alla CGIL Molise e alla Cgil di Chieti vogliono porre l’attenzione sul tema della mobilità elettrica, aprendo un dibattitto che riguardi le vicende della Gigafactory che ACC (joint venture partecipata da Stellantis, Mercedes e Total) vorrebbe realizzare a Termoli e della Sevel situata in Val di Sangro e l’importanza del settore dell’automotive per l’economia delle Regioni Molise e Abruzzo. Il Molise può diventare un polo di eccellenza della sostenibilità, non si perda questa importante occasione. Per questo Legambiente Molise e Abruzzo chiedono oggi chiarezza su quello che sarà la realizzazione dei due impianti, dato che il progetto presentato due anni fa per la Gigafactory ha subito una brusca frenata.  

A giugno è arrivato l’annuncio di ACC di rinviare a data da destinarsi il progetto di costruzione della Gigafactory a Termoli, che si dovrebbe occupare della riconversione dello stabilimento ex-Fiat per produrre batterie per veicoli elettrici, ha scatenato forti preoccupazioni tra sindacati e l’associazione ambientalista. ACC ha motivato il rinvio del progetto, che avrebbe dovuto essere operativo dal 2026, con il rallentamento della domanda di veicoli elettrici e la necessità di un aggiornamento tecnologico delle batterie da produrre. Un’importante occasione di sviluppo in un territorio che può diventare un volano per la decarbonizzazione delle due regioni e non solo.  

La scelta di ACC di rinviare qualsiasi decisione a fine anno dimostra difatti che siamo entrati in una fase cruciale del cosiddetto processo di transizione e che in questi mesi si giocheranno le partite decisive per il futuro assetto industriale europeo del settore automotive con evidenti ricadute che disegneranno un nuovo sistema produttivo dell’intera filiera sia in Abruzzo che in Molise. 

Il nuovo impianto dovrebbe occupare un’area di 1,2 milioni di metri quadrati con una produzione di 40 GWh, seguendo al lavoro già messo in campo in Francia dove lo stabilimento Billy-Berclau Douvrin è attivo dalla fine del 2023 e in Germania dove è prevista una seconda Gigafactory a Kaiserslautern.  

Un simbolo di riconversione concreto che si dovrebbe sviluppare sul sito dello stabilimento di produzione FCA nato nel 1972 e specializzato nella produzione di motori e trasmissioni e che dovrebbe impiegare circa 2.000 lavoratori entro il 2030. 

Un progetto annunciato ormai più di due anni fa, nel marzo 2022, di cui avevamo già parlato lo scorso anno, che invece che accelerare ha subìto una brusca frenata. Strumentalizzare la transizione energetica per infondere paura nei lavoratori dell’indotto, con lo scopo di favorire gli interessi delle fonti fossili, non salverà l’economia delle due regioni. Queste dovranno recuperare il ritardo di programmazione accumulato in questi anni, non lasciando indietro nessuno nel percorso della decarbonizzazione del settore dei trasporti.  

Per Legambiente il Governo, le Istituzioni locali a partire dalla Regione Molise e in primis ACC devono fare chiarezza sulla costruzione della futura Gigafactory. Saranno decisive le decisioni che le istituzioni intraprenderanno, attivando con urgenza un tavolo di confronto tra Governo, ACC di cui Stellantis è la maggiore azionista, e le Regioni Molise e Abruzzo, teso a mettere in campo un lavoro comune che possa scongiurare il pericolo di una crisi industriale che impoverirebbe ulteriormente i territori interessati con un forte arretramento industriale e occupazionale. 

Del tema ne parleranno questo pomeriggio presso l’aula Adriatico della sede di Termoli dell’ Università degli Studi del Molise in un’assemblea pubblica Andrea De Marco, presidente Legambiente Molise, Paolo De Socio, segretario generale CGIL Molise, Silvia Tauro Presidente Legambiente Abruzzo, Nico Balice, Sindaco di Termoli, Maria Cipollina, professoressa Università degli Studi del Molise e responsabile scientifico UniMol progetto PRINCLIMETransition, Giovanni Fabbrocino, professore Università degli Studi del Molise e responsabile scientifico Ecosistema Innovazione Vitality, Andrea Di Lucente, Assessore Ambiente e Attività Produttive Regione Molise, Vincenzo Longobardi, Presidente Confindustria Molise, Franco Spina, Segretario Generale CGIL Chieti, Tiziana Magnacca, Assessora Sviluppo Economico Regione Abruzzo, Pino Gesmundo, Segreteria Nazionale CGIL, Giorgio Zampetti, Direttore Legambiente.  

“L’evento di oggi nasce dall’intenzione di mettere al centro della discussione le opportunità che la mobilità elettrica porta con sé. – Dichiarano Andrea De Marco e Silvia Tauro, rispettivamente Presidente Legambiente Molise e Presidente Legambiente Abruzzo. La presenza dei due stabilimenti di cui discuteremo oggi, in un’area geografica relativamente ristretta, ha portato negli anni passati grande sviluppo alle aree sia costiere che interne di Molise e Abruzzo creando migliaia di posti di lavoro messi oggi in discussione non dalla transizione ecologica, ma di chi pensa ancora di sostenere il mondo delle automobili a combustione. Invece è proprio la mobilità elettrica che salverà i due stabilimenti: il settore è centrale per la decarbonizzazione e il contrasto alla crisi climatica e nei prossimi anni potrà avere una quota di mercato sempre più significativa solo se accompagnato da politiche governative che puntino ad una vera transizione energetica che coinvolga l’intera filiera industriale e la logistica a servizio.” 

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