Goletta Verde

Presentati i dati finali del monitoraggio di Goletta Verde lungo le coste lucane 

Su 5 campioni esaminati, solo uno risulta fuori dai limiti di legge: la foce del canale Toccacielo, che torna a peggiorare dopo un miglioramento nel 2022 

Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi  

Goletta Verde, la campagna di Legambiente che monitora lo stato di salute delle acque marine e delle coste italiane, stila il bilancio della sesta tappa in Basilicata presentando oggi, in conferenza stampa a Maratea, i dati del monitoraggio delle acque lucane. Risultati nel complesso abbastanza positivi, con un solo campione che risulta fortemente inquinato sui cinque analizzati. È la foce del canale Toccacielo, che torna a peggiorare dopo un miglioramento registrato dal monitoraggio del 2022. I campionamenti sono stati effettuati dai volontari e le volontarie di Legambiente il 3 e il 4 luglio 2023.  

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde     

Dei 5 campioni esaminati, 3 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 2 a mare. Solo uno è risultato fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio: è quello alla foce del canale Toccacielo, in località Toccacielo-Novasiri nel comune di Nova Siri (MT). È opportuno sottolineare come questo canale sfoci in un’area adibita alla balneazione, secondo quanto riportato sul Portale Acque del Ministero della Salute.   

Gli altri quattro campioni prelevati dai tecnici della Goletta Verde hanno dato esito positivo alle analisi, risultando entro i limiti di legge. Andando più nel dettaglio, questi punti sono: in provincia di Matera la foce del fiume Cavone, in località Terzo Cavone un punto tra i comuni di Pisticci e Scanzano Jonico e presso la spiaggia a sud di Largo Italia Lungomare, presso il lido di Policoro. Per la provincia di Potenza invece i punti presi in analisi sono la spiaggia della Luppa, in località Acquafredda e il punto presso la foce del fiume Fiumicello in località Fiumicello/Santa Venere, entrambi ricadenti nel comune di Maratea. 

Secondo gli ultimi aggiornamenti presenti sul sito del Commissario Unico Depurazione in Basilicata, sono 11 gli agglomerati su cui insistono quasi 164mila abitanti equivalenti, in cui si stanno svolgendo lavori (15 interventi) per uscire dall’infrazione sulla depurazione, per un importo complessivo di circa 70 milioni di euro. Questi lavori porteranno a risolvere parte delle situazioni che avevano portato ad avere 19 agglomerati in Basilicata (dati aggiornati a maggio 2020), in infrazione comunitaria. 

Secondo il Piano di Gestione delle Acque dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale (III ciclo di pianificazione, 2021-2027), gli scarichi urbani rappresentano una pressione significativa per il 56% dei corpi idrici superficiali (fluviali, lacustri, di transizione e delle acque marino-costiere).  

Una tipologia di pressione che, da sola o insieme ad altre più o meno impattanti, impedisce a questi corpi idrici di raggiungere un buono stato, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60).  

I risultati del monitoraggio sono stati presentati oggi in conferenza stampa alla presenza di Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea; Michele Lenti, Comandante C.P. di Maratea; Donato Ramunno, DG ARPA Basilicata; Antonio Nicoletti, Responsabile Ufficio Aree Protette e Biodiversità di Legambiente e Portavoce Goletta Verde; Antonio Lanorte, Presidente Legambiente Basilicata; Giuseppe Ricciardi, Presidente Legambiente Maratea.  

I dati sulla qualità delle acque rilevati da Goletta Verde di Legambiente alla foce del Torrente Toccacielo, nel quale sono convogliate le acque del depuratore, hanno segnalato nuovamente, come in tanti anni prima del 2022, forte inquinamento, con relativo possibile impatto anche sulle acque di balneazione – dichiara Antonio Lanorte, Presidente Legambiente Basilicata – Ci sembra opportuno che gli organi preposti, innanzitutto ARPAB, verifichino la qualità delle acque a monte e a valle del depuratore, segnalino i tipi di inquinanti presenti lungo tutto il torrente e collaborino a superare le criticità della depurazione ma anche le problematiche derivanti da eccessiva pressione antropica e scarichi non controllati”. 

“A livello nazionale abbiamo già pagato 142 milioni di euro in sanzioni alla Comunità Europea, per il mancato recepimento delle direttive Ue sul trattamento delle acque reflue, soldi che potevano essere investiti per migliorare la rete di depurazione del Paese – dichiara Antonio Nicoletti, Responsabile Ufficio Aree Protette e Biodiversità di Legambiente e portavoce di Goletta Verde in Basilicata –  Siamo soddisfatti per i lavori avviati negli 11 agglomerati che si stanno impegnando per liberarsi dal peso dell’infrazione comunitaria, ma non bisogna abbassare la guardia: il Paese deve comprendere una volta per tutte che l’efficientamento del sistema di depurazione è un problema da risolvere nell’immediato per non continuare a pagare gli errori del passato”. 

Giunta alla 37esima edizione, la campagna itinerante di Legambiente è realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia.  

 Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti.  

Lo scorso anno in Basilicata il CONOU ha recuperato 1.027 tonnellate di olio usato.  

Il monitoraggio scientifico      

I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.     

 

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