Goletta Verde

I rifiuti sulle spiagge delle Marche

In occasione della tappa della Goletta Verde nelle Marche, Legambiente presenta Beach Litter 2020, l’indagine scientifica sui rifiuti in spiaggia avviata anche quest’anno dall’associazione sulle coste italiane.

Alla presentazione, che si terrà nel corso di un webinar in diretta sulla pagina Facebook di Legambiente Marche oggi alle ore 18, parteciperanno Stefania Di Vito dell’ufficio scientifico nazionale di Legambiente, Sandro Bisonni, consigliere regionale delle Marche, l’avvocato Amii Caporaletti e Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche.

Nelle scorse settimane i volontari e le volontarie di Legambiente hanno monitorato la presenza di rifiuti sulla spiaggia Torrette di Ancona.

Sono stati raccolti un totale di 201 rifiuti su un’area totale di circa 10 mila mq. La plastica è di gran lunga il materiale più frequente, pari al 96% dei rifiuti rinvenuti, seguito dalla gomma (il restante 4%).

Guardando alle tipologie di oggetti, quelli ritrovati in maggior numero sulla spiaggia monitorata sono i pezzi di plastica (tra 2,5 e 50 cm), seguiti da altri oggetti di plastica e polistirolo, tappi e coperchi e mozziconi di sigarette. Sono state raccolte anche bottiglie e contenitori per bevande, stoviglie usa e getta, reti o sacchi per mitili o ostriche, contenitori per cibo in plastica o polistirolo (inclusi quelli dei fast food) e persino 5 cartucce per fucili da caccia.

Con l’approvazione della legge regionale 274 del 2019 “Norme per la riduzione dei rifiuti derivanti da prodotti monouso in plastica”, le Marche sono state la prima regione a recepire la direttiva europea per il divieto di utilizzo delle plastiche monouso. La legge, divenuta operativa nel novembre scorso, vieta l’utilizzo dei prodotti monouso di plastica a partire dal 31 marzo 2020.

Non si tratta di un semplice invito ai cittadini a essere più sensibili verso i temi ambientali, ma di un divieto ben preciso per la limitazione dell’uso della plastica a cui tutti abbiamo il dovere di adeguarci.

Rimanendo in tema legislativo, anche nelle Marche Legambiente torna anche a chiedere l’approvazione della “Legge Salvamare”, che consentirebbe ai pescatori di riportare a terra i rifiuti pescati accidentalmente: il disegno di legge, approvato lo scorso ottobre alla Camera, è completamente fermo al Senato, in Commissione ambiente, sottraendo tempo prezioso al recupero dei rifiuti affondati, il 70% di quelli che finiscono in mare, con danni alla biodiversità e all’economia della pesca. Servono, insomma, passi avanti nella leadership normativa in contrasto al marine litter.

Oltre alla spiaggia di Ancona, Legambiente ha monitorato altre 42 spiagge in 13 regioni italiane, per un totale di quasi 30 mila rifiuti censiti. L’indagine Beach Litter 2020 è stata realizzata grazie al contributo di E.ON e Novamont. I cumuli di spazzatura trovati sono frutto dell’incuria e della maleducazione, ma anche della mancata depurazione e cattiva gestione dei rifiuti sulla terraferma che, attraverso corsi d’acqua e scarichi, arrivano in mare e sui litorali.

Poco meno della metà dei rifiuti monitorati in Italia da Legambiente riguarda i prodotti usa e getta al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso. La direttiva (UE) 2019/904, detta anche SUP (Single Use Plastics), si concentra su dieci prodotti in plastica monouso e sulle reti e gli attrezzi da pesca e acquacoltura, in quanto tutti insieme rappresentano il 70% dei rifiuti maggiormente rilevati sulle spiagge europee. Il testo propone che il divieto di utilizzo (a partire dal 2021) dei prodotti per i quali esistono alternative (posate, piatti, bastoncini cotonati, cannucce, mescolatori per bevande e aste dei palloncini) venga esteso anche ai prodotti di plastica oxodegradabile e ai contenitori per cibo da asporto in polistirene espanso. Per i prodotti monouso per cui, invece, non ci sono alternative, gli Stati membri dovranno mettere a punto misure per ridurne significativamente l’utilizzo, mentre per altri sono stati definiti obiettivi di riciclo, raccolta e revisione della progettazione del prodotto.

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