Sul lago Maggiore cinque punti su sei oltre i limiti
La fotografia che Goletta dei Laghi scatta nel 2024 sul lago Maggiore sponda varesina non è rassicurante: su sei punti campionati, ben cinque mostrano valori oltre i limiti. Tre risultano fortemente inquinati – le foci dei torrenti Acqua Negra e Boesio e il canale a Sesto Calende – e due inquinati, torrenti Bardello e del fiume Tresa. L’unico punto a risultare entro i limiti di legge è quello in cui l’acqua è stata prelevata al lago, in corrispondenza dello scarico della terrazza di Piazza Garibaldi a Luino (VA). Qui i valori sono entro i limiti e sono anche migliorati rispetto al 2023 quando lo stesso sito era risultato inquinato.
Rispetto ai monitoraggi 2024 effettuati da Goletta dei Laghi, quest’anno osservato speciale è il torrente Boesio a Laveno-Mombello (VA). Un punto storicamente critico dove Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio di Goletta dei Laghi, ossia marzo, aprile e maggio. Il risultato delle analisi effettuate in questi mesi mostra criticità costanti con quelle effettuate a giugno, e negli anni passati, ossia di forte inquinamento, le cui cause devono essere indagate da chi di competenza.
I risultati dei monitoraggi sono stati presentati nella conferenza stampa organizzata a Laveno-Mombello (VA), a cui hanno partecipato Emilio Bianco – portavoce Goletta dei Laghi, Barbara Meggetto – presidente Legambiente Lombardia, Rosario Di Leo – circolo Legambiente Valcuvia e Valli del Luinese (VA) e Valentina Minazzi – coordinatrice dei circoli Legambiente della provincia di Varese. La tappa di Goletta dei Laghi è l’ultima in Lombardia, e a breve la campagna si appresta ad arrivare in Piemonte.
Le dichiarazioni. “Anche quest’anno rilanciamo lo stesso appello di un anno fa, per migliorare lo stato di salute del lago Maggiore che da troppi anni presenta diverse criticità bisogna agire subito – dichiara Emilio Bianco, portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente. Sul lago Maggiore bisognerebbe implementare misure efficaci e strutturali che siano in grado di promuovere il benessere della popolazione e la salute dell’ecosistema lacustre”.
“La situazione dei nostri campionamenti continua a riproporre sempre le stesse criticità – commenta Valentina Minazzi, coordinatrice dei circoli Legambiente della provincia di Varese – Negli ultimi due anni ci siamo chiesti se fosse il livello basso delle acque a influire negativamente sulle concentrazioni di inquinanti, quest’anno invece ci dovremmo chiedere se sia la stagione così piovosa ad aver messo in difficoltà la tenuta dei depuratori. In ogni caso, qualsiasi siano le condizioni metereologiche, la nostra fotografia estiva rimane uguale. Fa eccezione il prelievo a Luino, finalmente risultato entro i limiti, una circostanza probabilmente dovuta agli importanti investimenti e lavori sulla rete fognaria. Ci auguriamo che questo sia finalmente un esempio di una criticità risolta e che soprattutto sia un punto di partenza per affrontare le altre situazioni problematiche. Noi continueremo a tenere alta l’attenzione sui siti che conosciamo bene – vedi la foce del torrente Boesio – e a cercare nuovi punti critici da monitorare come quello a Sesto Calende, individuato grazie al nostro circolo locale e che difatti si è rilevato fortemente inquinato”.