Quasi il 50% dei campioni raccolti lungo le coste della Liguria è risultato fuori dai limiti di legge
Dei 23 punti campionati lungo le coste della Liguria dai volontari e dalle volontarie di Legambiente, 11 sono risultati fortemente inquinato o inquinato. Questi, in sintesi, i dati resi noti questa mattina da Goletta Verde di Legambiente durante la conferenza stampa che si è tenuta a Genova alla presenza di Federica Barbera, Portavoce di Goletta Verde, Stefano Bigliazzi, Presidente di Legambiente Liguria, Michele Solari di Barchelettriche srl, Claudio Oliva, Direttore Genova Blue District, Davide D’Arena, Coordinatore monitoraggio balneazione ARPAL, Maurizio Arcidiacono, responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Ovest, e Federico Borromeo, Direttore di Legambiente Liguria.
23 punti in totale, distribuiti lungo le province di Imperia, Savona, Genova e La Spezia, 10 i campioni presi in foce di fiumi e canali, 13 quelli prelevati a mare. Degli 11 campioni risultati fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori sul territorio, a 6 è stato assegnato il giudizio di inquinato, a 5 quello di fortemente inquinato, come stabilito da Legambiente per i campioni che superano più del doppio i limiti normativi.
“I dati del monitoraggio di Goletta Verde in Liguria evidenziano ancora una volta le difficoltà del nostro Paese in merito alla depurazione delle acque – dichiara Federica Barbera, Portavoce di Goletta Verde. Ci preoccupa il campionamento fatto a Monterosso a Mare e che è risultato fortemente inquinato, e ci auguriamo che, un territorio così virtuoso come quello delle Cinque Terre, lavori per trovare le cause di questo risultato e metta in campo gli interventi necessari. Non dimentichiamo che sono 4 le procedure di infrazione che pesano sull’Italia per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue; l’ultima è ancora in fase di istruttoria, le prime tre sono già sfociate in sentenza di condanna e in particolare la prima, risalente al 2004, è giunta fino alla sanzione pecuniare. Dal punto di vista economico, il nostro Paese l’Italia ha già pagato sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro”.
“Come ormai succede da anni i risultati dei campionamenti alle foci dei fiumi liguri evidenziano delle criticità costanti nel sistema di depurazione delle acque – dichiara Stefano Bigliazzi, Presidente di Legambiente Liguria. Il problema è da risolvere a monte: efficientare il sistema di depurazione per far sì che si risolvano queste criticità. Bisogna inoltre segnalare meglio, con cartelloni appositi, il divieto di balneazione nelle foci, perché anche durante i nostri campionamenti abbiamo visto moltissimi cittadini farsi il bagno in acque che dovrebbero essere interdette alla balneazione, e questo è un rischio per la salute delle persone”.
Goletta Verde nel corso della sua tappa in Liguria ha anche organizzato un blitz davanti all’isola Palmaria esponendo in navigazione lo striscione “Giù le mani dalla Palmaria”. Basta cemento, basta speculazioni. L’isola di Palmaria ha bisogno di un modello che metta al centro le sue vocazioni ambientali, storiche e culturali”.
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
I campionamenti di Goletta Verde non si vogliono sostituire ai dati ufficiali sulla balneabilità ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. Se, infatti, i dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo, le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo che è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva o assente depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, i principali veicoli con cui questo tipo di inquinamento arriva in mare.
I campionamenti nelle coste liguri sono stati effettuati dal 17 al 19 giugno 2024.
In provincia di Imperia sono 6 i punti di prelievo. Il campione preso alla foce del torrente Santa Caterina nel comune di Santo Stefano al Mare è risultato Fortemente inquinato. Inquinati quelli prelevati a Ventimiglia presso la foce del fiume Roja e a Sanremo la spiaggia fronte torrente San Romolo. Entro i limiti i campioni prelevati in mare, presso la foce del torrente Nervia, ad Arma di Taggia la foce del torrente Argentina e a Diano Marina la foce del torrente San Pietro.
5 i prelievi effettuati in provincia di Savona: fuori dai limiti i punti alla foce del torrente Maremola, a Pietra Ligure, che è risultato fortemente inquinato, il campione preso alla foce del fiume Centa di Albenga e quello presso la foce del fiume Pora a Finale Ligure sono risultati entrambi inquinati. Entro i limiti il campione preso a mare, presso la foce del canale sul lungomare Diaz 161 di Ceriale e quello presso la foce del torrente Quiliano, sempre a Finale Ligure.
In provincia di Genova sono 6 i campioni prelevati, di questi sono fuori dai limiti quello alla foce del torrente Nervi che è risultato inquinato, fortemente inquinati i punti a mare presso Rio San Siro a Santa Margherita Ligure e presso la foce del torrente Entella, a Lavagna. Entro i limiti il prelievo presso il molo Sbolgi a Bogliasco, quello a mare presso il torrente Recco, a Recco, e sempre a mare in corrispondenza del torrente Petronio, a Riva Trigoso.
Infine, sono 6 i punti prelevati nella provincia della Spezia. Fortemente inquinato il campione prelevato nel canale che passa sotto Piazza Garibaldi a Monterosso a Mare, che sfocia a mare, e invece è risultato inquinato il campione preso a mare, presso lo scarico sotto al belvedere a Manarola, Riomaggiore. Entro i limiti i campioni prelevati in mare, presso la foce del canale sotto le scalette sulla spiaggia della Venere Azzura a Lerici, il mare all’altezza del triangolo storico di Marinella di Sarzana, alla spiaggia Fiumaretta ad Ameglia e il campione prelevato alla foce del Rio Corniglia a Vernazza.
La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE (dicembre 2023) in Liguria sono ancora 9 gli agglomerati in procedura di infrazione (Andora, Diano Marina, Alassio, Albenga, Arenzano, Sestri Levante, Lavagna, Rapallo e Riva Trigoso) con un carico complessivo generato pari a 240.700 abitanti equivalenti.
Regione
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Comune
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Provincia
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Località
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Punto
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Risultati 2024
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Liguria
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Ventimiglia
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IM
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Foce fiume Roja
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Inquinato
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Liguria
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Ventimiglia
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IM
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Mare, presso foce Torrente Nervia
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Entro i limiti
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Liguria
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Santo Stefano al Mare
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IM
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Foce del torrente Santa Caterina
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Fortemente inquinato
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Liguria
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Sanremo
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IM
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Centro di Sanremo
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Mare, fronte torrente San Romolo
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Inquinato
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Liguria
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Taggia
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IM
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Arma di Taggia
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Foce del torrente Argentina
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Entro i limiti
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Liguria
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Diano Marina
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IM
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Foce torrente S. Pietro
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Entro i limiti
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Liguria
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Albenga
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SV
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Foce fiume Centa
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Inquinato
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Liguria
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Ceriale
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SV
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Mare, presso la foce del canale lungomare Diaz 161
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Entro i limiti
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Liguria
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Pietra Ligure
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SV
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Foce torrente Maremola
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Fortemente inquinato
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Liguria
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Finale Ligure
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SV
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Foce fiume Pora
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Inquinato
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Liguria
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Savona
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SV
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Quiliano
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Mare presso la foce del torrente Quiliano
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Entro i limiti
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Liguria
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Genova
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GE
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Nervi
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Foce Torrente Nervi
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Inquinato
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Liguria
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Bogliasco
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GE
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Mare, presso il molo Sbolgi
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Entro i limiti
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Liguria
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Recco
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GE
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Mare fronte foce torrente Recco
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Entro i limiti
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Liguria
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Santa Margherita Ligure
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GE
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Mare fronte Rio San Siro
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Fortemente inquinato
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Liguria
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Chiavari – Lavagna
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GE
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Foce del fiume Entella
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Fortemente inquinato
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Liguria
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Riva
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GE
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Foce del Torrente Petronio
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Entro i limiti
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Liguria
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Lerici
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SP
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Mare, presso foce canale sotto scalette spiaggia Venere Azzura
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Entro i limiti
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Liguria
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Sarzana
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SP
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Marinella
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Mare, all’altezza del triangolo storico di Marinella
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Entro i limiti
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Liguria
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Ameglia
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SP
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Fiumaretta
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Mare, presso la spiaggia di Fiumaretta
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Entro i limiti
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Liguria
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Monterosso a Mare
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SP
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Foce canale sotto Piazza Garibaldi
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Fortemente inquinato
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Liguria
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Vernazza
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SP
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Corniglia
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Foce Rio Corniglia
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Entro i limiti
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Liguria
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Riomaggiore
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SP
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Manarola
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Mare, presso scarico sotto al Belvedere
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Inquinato
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Giunta alla 38esima edizione, Goletta Verde pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la salvaguardia della biodiversità e la lotta alle illegalità. L’eolico off-shore sarà ancora una volta protagonista di alcune tappe per porre l’attenzione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica, perché senza l’energia prodotta dal vento sarà impossibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. L’eolico è fondamentale per la lotta contro l’emergenza climatica, la riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e la creazione di nuovi posti di lavoro.
La campagna itinerante è realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia, e la media partnership de La Nuova Ecologia.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti.
“Dal 1984 il Consorzio ha operato evitando la dispersione nell’ambiente degli oli usati, preservando in particolare lo stato di salute delle acque. Ancor più oggi siamo chiamati tutti, senza indugio, a fare la nostra parte perché il Pianeta resti accogliente anche per i nostri figli e nipoti; questo si chiama sostenibilità.” ha affermato Maurizio Arcidiacono, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Ovest. “Il Consorzio realizzando l’economia circolare completa contribuisce alla salvaguardia del Pianeta; Economia circolare e transizione energetica sono i pilastri su cui reggere il nostro futuro, purché ciò avvenga assieme alla coerente evoluzione dei nostri comportamenti. La Goletta, ogni anno, ci ricorda quanto sia importante prenderci cura del nostro Pianeta evitando di disperdere i rifiuti”.