Goletta dei laghi

Goletta dei Laghi in Trentino presenta i dati sul Lago di Serraia (TN)

Per la prima volta con Goletta dei Laghi sul bacino lacustre trentino
le analisi su fosfati e nitrati

I cinque punti campionati hanno mostrato risultati entro i limiti di legge

Per quanto riguarda le analisi microbiologiche, quattro punti analizzati
su cinque risultano a norma, criticità sui valori nel torrente Fos Grant

È il Trentino la regione da cui ha preso avvio la diciannovesima edizione di Goletta dei Laghi, la storica campagna di Legambiente in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani. La squadra di Goletta torna dopo dieci anni nella regione del Nord-est, e lo fa monitorando per la prima volta le acque del lago di Serraia a Baselga di Pinè (TN). Buona notizia: lo specchio d’acqua in provincia di Trento ha passato il vaglio delle analisi chimiche sulla concentrazione di fosforo e azoto nelle sue acque monitorate per la prima volta da Goletta dei Laghi in Trentino. Tutti i 5 punti campionati (4 sul lago di Serraia e uno sul torrente Fos Grant) hanno mostrato risultati entro i limiti di legge. Leggermente diverso è stato il riscontro delle tradizionali analisi microbiologiche, per cui 4 punti su 5 si sono attestati al di sotto dei limiti imposti dalla legge sulla qualità delle acque per la balneazione. L’unico punto critico è risultato quello campionato sul torrente Fos Grant.

Scatto del Lago di Serraia dall’imbocco del rio Silla

I dati sono stati presentati oggi in conferenza stampa a Trento dal portavoce di Goletta dei Laghi, Mirko Laurenti, Marino Cofler di Legambiente Trento e Fulvio Mattivi del Comitato Tutela Laghi Pinè. L’incontro di oggi è stata anche l’occasione per parlare del tema legato alla depurazione delle acque reflue e della gestione dei relativi impianti, che possono rappresentare – in particolare a fronte di eccezionali eventi metereologici – una fonte di pressione sui bacini superficiali, quali tra gli altri i laghi. Lo stato ecologico del rio Silla, unico emissario del lago di Serraia, classificato “scarso” dall’APPA, è infatti causato anche dall’inquinamento microbiologico e da nutrienti (Ptot, Ntot e COD) che deriva dai reflui civili e dallo sfioratore del depuratore, ossia l’infrastruttura che collega le acque reflue con l’ambiente circostante e che, proprio in occasione di forti piogge, potrebbe contribuire al riversamento di acque non depurate.

“I parziali risultati positivi che abbiamo riscontrato sulle acque del Serraia ci indicano come gli eventi meteorologici degli ultimi mesi, in particolare le forti piogge che hanno interessato la zona, possano essere solo un viatico temporaneo per il buono stato di salute del lago ha dichiarato Mirko Laurenti, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente. Le criticità, per lo più causate dalla pressione antropica, quali in particolare i prelievi d’acqua dal lago e l’attività agricola, permangono, e potrebbero – nei periodi di scarse precipitazioni – ridurre la capacità del lago di autodepurarsi. Continueremo pertanto a monitorare le condizioni del lago di Serraia, anche sul fronte delle possibili soluzioni basate sulla natura che possono rafforzare la sua naturale capacità di offrire servizi ecosistemici”.

A conferma del particolare periodo di forti piogge che hanno interessato la zona della provincia di Trento, i dati forniti da Meteotrentino, che rivelano come nel primo semestre del 2024 siano cadute sul bacino imbrifero del Serraia precipitazioni più che doppie rispetto alla media dei 30 anni precedenti. L’eccezionalità di questi eventi metereologici ha causato sia una intensità inusuale di dilavamenti come pure portate fuori dal comune delle acque superficiali e delle falde sotterranee, accelerando i tempi di ricambio del Lago di Serraia.

Panoramica del bacino lacustre di Baselga di Pinè (TN)

Oltre a presenziare all’incontro nel capoluogo trentino, Marino Cofler e Fulvio Mattivi hanno guidato il 28 giugno una passeggiata didattica lungo tutto il perimetro del lago di Serraia, offrendo ai partecipanti nozioni e informazioni sul valore naturalistico del bacino ma anche sulle potenzialità su cui far leva per la sua riqualificazione. “Le criticità del lago di Serraia hanno origini lontane e ad oggi non c’è stato alcun intervento decisivo per ridurre l’apporto di nutrienti causati da fognature non adeguate, scarichi e dilavamenti non depurati di origine agricola e zootecnica e per diminuire i volumi e i tempi dei prelievi d’acqua per uso idroelettrico, che interferiscono con il ricambio naturale dell’acqua del bacino – hanno dichiarato Marino Cofler di Legambiente Trento e Fulvio Mattivi del Comitato dei Laghi. Si devono perciò mettere in atto azioni di riqualificazione del lago con la rinaturalizzazione delle sponde, bisogna prevedere inoltre altre zone lungo il lago che siano dedicate alla fitodepurazione, rimuovendo così il carico di azoto e fosforo presente nelle acque del bacino. E infine si deve mettere un limite rigoroso ai prelievi di acqua per uso idroelettrico, in modo da consentire al rio Silla di avere una portata adeguata, che permetta al lago un ricambio naturale d’acqua”.

Il dettaglio delle analisi. Il 13 giugno 2024 i volontari di Legambiente hanno campionato 5 punti sul lago di Serraia e nella riserva integrale delle Paludi di Sternigo. Nello specifico sono stati monitorati 4 punti sul Lago di Serraia e 1 punto sul Torrente Fos Grant, a circa 150 metri dal lago, dove confluiscono vari torrenti ed entrano nella riserva integrale Paludi di Sternigo. I 4 punti campionati nel lago, la spiaggia Alberon, la spiaggia del lido nella zona del pontile, la spiaggia di Sternigo al lago e l’inizio del torrente Silla – tutti nel comune di Baselga di Pinè (TN) – sono risultati entro i limiti di legge per i parametri escherichia coli ed enterococchi intestinali. Le forti piogge e il grande apporto di acqua degli ultimi mesi, però, potrebbero avere influito positivamente sui valori rilevati dalle analisi, motivo per cui è importante continuare a monitorare la situazione del lago anche nel futuro. Il punto campionato e analizzato nel torrente Fos Grant, nel comune di Baselga di Pinè (TN), è invece risultato inquinato, con delle concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali superiori ai limiti di legge se paragonati ai valori previsti per la balneabilità in acque superficiali. Questo risultato potrebbe essere dovuto all’ingresso nel Fos Grant, a monte del punto campionato, di affluenti che attraversano zone urbanizzate con possibili apporti di scarichi civili e vaste aree utilizzate con agricoltura e allevamento estensivi. Oltre ai due parametri microbiologici, sono stati analizzati anche dei parametri chimici e nello specifico i due nutrienti principali (fosforo ed azoto), che possono essere ricondotti a un inquinamento dovuto al dilavamento di concimi e pesticidi utilizzati in agricoltura. Anche in questo caso tutti i parametri analizzati (N-NH4, N-NO3, N-NO2, Ptot) risultano essere al di sotto dei limiti fissati dal TUA (Testo Unico Ambientale). Probabilmente, anche in questo caso, le ingenti piogge potrebbero aver influenzato positivamente i risultati, diluendone le concentrazioni. In particolare, il fosforo totale, che negli ultimi 20 anni ha oscillato al rimescolamento, su valori medi compresi tra 20 e 30 microgrammi per litro, è risultato nei diversi prelievi uguale (Alberon) o inferiore a 15 microgrammi per litro (tutti gli altri punti). Anche per i parametri dell’azoto, pur su contenuti assoluti non allarmanti, le analisi dei volontari Legambiente hanno confermato che le acque in ingresso dal Fos Grant hanno contenuti di azoto ammoniacale, azoto nitrico ed azoto totale decisamente più elevati di tutti i campioni del lago di Serraia. Questo conferma come la riduzione del carico in entrata dalle acque superficiali sia uno dei pilastri per il futuro percorso di risanamento del lago di Serraia.

Focus depurazione. Quest’anno ricorrono i 30 della Legge Galli che, nel 1994, rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevedendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). La Provincia Autonoma di Trento conta 61 impianti, che scaricano tutti in aree sensibili. Nessuno degli agglomerati relativi a questi impianti ricade nelle quattro procedure di infrazione (di cui le prime tre in fase di condanna) inflitte all’Italia. Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno, in parte, a sanare queste non conformità, in parte a costruire nuove infrastrutture ove prima mancavano. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la Provincia Autonoma di Trento in particolare sono stati finanziati due progetti: uno relativo alla realizzazione del collettore fognario intercomunale San Zeno – Dermulo (TN), previsto per la fine del giugno 2024, l’altro per l’adeguamento dell’impianto nel Comune di Mezzana (TN), previsto per marzo 2026. Insieme, questi interventi renderanno conformi 30500 abitanti residenti.

 

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