In Sardegna 6 punti su 29 sono oltre i limiti di legge, 5 confermano le criticità degli scorsi anni
La Sardegna presenta un quadro della qualità delle acque tendenzialmente buono, preoccupano i soliti punti noti dove persiste da anni una situazione critica che fatica ad essere risolta.
Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.
Sono 29 i punti campionati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde di Legambiente tra il 22 giugno e il 6 luglio sulle coste sarde, 22 a mare e 7 nei pressi di punti critici come le foci di corsi d’acqua e canali. Su 29 punti, 6 risultano con cariche batteriche oltre i limiti di legge di cui 5 giudicati fortemente inquinati e 1 classificato come inquinato.
Il dettaglio degli obiettivi, delle modalità e dei risultati delle analisi sono stati presentati stamani a Cagliari nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte Annalisa Colombu, Presidente Legambiente Sardegna, Valentina Basciu, Responsabile Coordinamento Giovani di Legambiente Sardegna e Serena Carpentieri, Vicedirettrice generale di Legambiente.
Anche quest’anno Goletta Verde si avvale del sostegno dei suoi partner principali: CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner è la Nuova Ecologia.
GLI OBIETTIVI DEL MONITORAGGIO DI GOLETTA VERDE
I monitoraggi lungo le coste che Goletta Verde effettua da anni non vogliono sostituire i dati ufficiali, ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. I dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo, le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo: andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, il principale veicolo con cui l’inquinamento generato da una insufficiente depurazione arriva in mare.
Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio sardo (BioLab Ambulatorio di Analisi di Olbia, Laboratorio Eco Control di Villa San Pietro, Cagliari, Tinti Laboratorio Analisi Agroalimentari San Gavino Monreale, SamaLab di Selargius, Cagliari e Ekosistems srl di Porto Torres.), mostrano che permangono negli anni dei punti critici, e fanno intendere che poco è stato fatto per risolvere le cause della presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli) , che sono un marker specifico di inquinamento dovuto a scarsa o assente depurazione.
I PUNTI RISULTATI OLTRE I LIMITI DI LEGGE
Su 29 punti, 6 risultano con cariche batteriche oltre i limiti di legge di cui 5 giudicati fortemente inquinati e 1 classificato come inquinato. 2 dei punti fortemente inquinati ricadono nel Comune di Alghero, entrambi in località San Giovanni: si tratta del prelievo effettuato ai Bastioni Cristoforo Colombo nei pressi Torre Sulis, e la foce del corso d’acqua presso via Garibaldi. Tra i risultati fortemente inquinati ci sono anche la foce del Rio Cuggiani a San Pietro a mare nel comune di Valledoria in provincia di Sassari, la foce del Rio Foxi e il tratto di mare nei pressi di via Maiorca in località S’Oru e Mari nel comune di Quartu Sant’Elena. Risulta inquinato, con un leggero superamento di uno dei due parametri, anche il campione prelevato presso la spiaggia centrale Santa Maria Navarrese nel comune di Baunei.
“Pur non volendo sostituirci alle autorità competenti, ormai da anni notiamo il persistere delle criticità quasi sempre negli stessi punti di monitoraggio, specie in alcuni punti critici – dichiara Annalisa Colombu, Presidente Legambiente Sardegna. É sconfortante pensare che, nonostante le continue segnalazioni, sia stato fatto davvero poco per migliorare la situazione, in termini di efficientamento della depurazione e di controllo degli scarichi abusivi. Questo non riguarda solo i Comuni costieri ma anche quelli dell’entroterra. Le acque sarde risultano essere prevalentemente pulite e la Sardegna non può e non deve accontentarsi – prosegue Colombu. Per questo, segnaleremo ancora una volta le criticità riscontrate da Goletta Verde alle autorità preposte affinché di conducano delle indagini serie volte a capire l’origine di questo inquinamento e garantire un effettivo miglioramento della situazione e della depurazione”.
TUTTI I DATI NEL DETTAGLIO DEI CAMPIONAMENTI EFFETTUATI
In provincia di SASSARI sono stati campionati 10 punti e 3 sono risultati fortemente inquinati: Il prelievo presso ai Bastioni Cristoforo Colombo nei pressi di Torre Sulis e la foce del corso d’acqua presso via Garibaldi, entrambi ad Alghero, in località San Giovanni. Risultata inquinata anche la foce del rio Cuggiani in località San Pietro a Mare nel Comune di Valledoria. Gli altri 7 sono entro i limiti di legge. Si tratta dei prelievi effettuati nei seguenti punti: la spiaggia Rena Bianca a Santa Teresa di Gallura, la Caletta Est Cala Sabina a Golfo Aranci, la spiaggia presso via Tramontana in località Pittulongu a Olbia, la spiaggia Cala D’Ambra fronte foce a San Teodoro, la spiaggia Fertilia vicino lo sbocco dello stagno Calich ad Alghero, la spiaggia terzo pettine a Marina di Sorso e la spiaggia Isola Rossa a Trinità d’Agultu,
In provincia di NUORO sui 6 campioni raccolti, l’unico punto risultato inquinato, con un leggero superamento di uno dei due parametri, è la spiaggia centrale di Santa Maria Navarrese nel comune di Baunei. Negli altri punti Riva di Ponente ad Arbatax, la foce del fiume Cedrino in località Santa Maria ad Orosei, la spiaggia di fronte al rio Siniscola nell’omonima località, la spiaggia fronte allo stagno Li Cucutti a Budoni, la spiaggia di Palmasera a Cala Gonone non sono state riscontrate criticità e i campioni sono risultati entro i limiti di legge.
Nella provincia del SUD SARDEGNA i 5 punti campionati risultano entro i limiti di legge: la spiaggia di Tuerredda a Teulada, la spiaggia di Santa Margherita a Pula, la spiaggia di Torre dei Corsari ad Arbus, la foce del rio Mannu in località Potixeddu e la spiaggia di fronte al fiume Flumendosa a Porto Corallo a Villaputzu.
In provincia di ORISTANO sono stati campionati 4 punti e tutti risultano essere entro i limiti di legge. La foce del fiume Temo a Bosa Marina, la spiaggia di S’Archittu a Cuglieri, la foce del fiume Tirso a Torregrande, e lo sbocco a mare dello stagno di S’Ena Arrubia ad Aborea.
Infine in provincia di CAGLIARI 2 punti su 4 risultano fortemente inquinati: la foce del rio Foxi e la spiaggia di S’Oru e Mari a Quartu Sant’Elena; mentre la Spiaggia di Calamosca a Cagliari e la spiaggia di Solanas di fronte alla foce del Rio a Sinnai sono entro i limiti di legge.
“L’obiettivo di Goletta Verde è quello di andare a scovare le criticità della mancata depurazione. Facciamo questo lavoro, grazie all’impegno di centinaia di volontari e volontarie in tutta Italia, perché quella dell’efficientamento dei sistemi di depurazione e la lotta agli scarichi illegali deve essere una priorità nazionale – dichiara Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente. È una grande opera pubblica su cui il nostro Paese registra un ritardo cronico dal momento che ben 1 italiano su 4 non è servito da un sistema di depurazione efficiente. Questo è dimostrato anche dalle quattro procedure di infrazione europee a danno dell’Italia per non esserci adeguati alla direttiva comunitaria sui reflui. Già stiamo pagando multe salate – continua Carpentieri – ed è davvero arrivato il momento di correre ai ripari, pianificando e programmando importanti investimenti per costruire nuovi depuratori, efficientare quelli già esistenti e contrastare in maniera sempre più decisa le illegalità”.
INFORMAZIONE AI CITTADINI SULLA QUALITÀ’ DELLE ACQUE
Dei 5 punti risultati fortemente inquinati 3 sono a ridosso di foci: in due casi non risultano campionati dalle autorità competenti, mentre in un caso, la foce del Rio Cuggiani, risulta balneabile e con qualità delle acque eccellenti secondo le informazioni riportate sul Portale Acque del Ministero della Salute. Anche per i punti a mare risultati fortemente inquinati in un caso il punto non risulta campionato dalle autorità competenti, i Bastioni Cristoforo Colombo, mentre nell’altro, il punto presso via Maiorca in località S’Oru e Mari risulta balneabile.
In 3 dei 5 punti fortemente inquinati era presente il cartello di divieto di balneazione, ai Bastioni Cristoforo Colombo nei pressi Torre Sulis, e la foce del corso d’acqua presso via Garibaldi nel comune di Alghero e presso la foce del Rio Foxi, mentre negli altri punti oltre i limiti di legge nessun cartello è stato avvistato dai volontari e volontarie della Goletta Verde.
Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo dal 1984 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale: lo scorso anno in Sardegna il Consorzio ha recuperato 3.135 tonnellate di questo rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente, 1.294 tonnellate solo nella provincia di Cagliari. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché grazie alla filiera del Consorzio, può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 98,8% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente e in particolare del mare e dei laghi rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti. “Il Consorzio, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare, che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.
LEGENDA
I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.