Goletta Verde

Goletta Verde in Veneto, 11 punti campionati: tutti entro i limiti di legge

Presentati oggi da Goletta Verde i risultati delle analisi dei campioni d’acqua prelevati sulle coste venete 

11 punti campionati: tutti entro i limiti di legge  

 

Il Dossier Spiagge di Legambiente, dal 2010 ad oggi 25 eventi estremi registrati nei comuni costieri: le città più colpite Jesolo (7), Venezia (6) e Chioggia (6) 

 

Legambiente: “Buoni i giudizi di Goletta Verde sulla qualità delle acque delle coste venete, ma bisogna monitorare le foci dei fiumi di grande portata e aumentare il livello dei controlli sulla depurazione. Gli impatti del cambiamento climatico per i comuni costieri sono evidenti: grave il rischio inondazioni, entro il 2100 il livello del mare nel porto di Venezia potrebbe salire di 1,064 metri”. 

Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi. 

*in basso il programma delle attività di oggi 7 agosto e domani 8 agosto 

Semaforo verde da Goletta Verde di Legambiente per le acque del Veneto: 11 campioni prelevati sulle coste venete, tutti entro i limiti di legge. Giudizio positivo per il secondo anno consecutivo per il mare del Veneto, così come l’anno scorso anche nel 2023 i prelievi effettuati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde sono risultati avere i parametri entro il limite consentito dalla legge. É quanto emerso dalla conferenza stampa di presentazione dei dati sul monitoraggio delle acque venete, tenutasi stamattina a bordo di Goletta Verde ormeggiata al porto di Caorle (Venezia). A illustrare i risultati delle analisi microbiologiche Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde e Coordinatore Aree Protette e Biodiversità di Legambiente, e Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto, alla presenza di Gianpaolo Bottacin, Assessore all’Ambiente, Fabio Strazzabosco, Dirigente dell’UO Monitoraggio Acque Marine e Lagunari Arpav, Antonio Gottardo, Presidente FLAG Veneziano e Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est. A seguire gli stessi relatori sono intervenuti all’incontro pubblico Che costa sarà? Qualità delle acque, tutela della biodiversità e cura dell’ecosistema per reagire agli impatti del cambiamento climatico.

Il dettaglio del monitoraggio. Nel giorno 18 luglio 2023 sono stati campionati e esaminati 11 punti sulla costa veneta, di cui 4 a mare, 6 alla foce dei fiumi e 1 in laguna. I quattro punti a mare sono: lo sbocco della laguna presso la foce del canale dei Lovi in località spiaggia della Brussa e la spiaggia presso piazza Marco Polo entrambi a Caorle (Venezia); lo sbocco della laguna presso Punta Sabbioni a Cavallino Treporti (Venezia) e la spiaggia delle Tolle a destra della foce del Po in località Barricata a Porto Tolle (Rovigo).
Le sei foci dei fiumi analizzate sono: la bocca di Porto Falconera a Caorle (Venezia), la foce del fiume Piave al Lido di Jesolo (Venezia), la foce del fiume Sile a Cavallino Treporti (Venezia), la foce del fiume Brenta in località Isola Verde a Chioggia (Venezia), la foce del fiume Adige a Rosolina-Isola a Chioggia (Rovigo/Venezia); la foce del Po di Maistra in località Boccasette a Porto Tolle (Rovigo).
Il punto campionato in laguna è la Laguna del Mort in località Eraclea Mare ad Eraclea (Venezia).
 

“I parametri delle analisi microbiologiche sono risultati tutti positivi, quindi il giudizio sullo stato di depurazione delle acque delle coste venete è buono ma occorre monitorare costantemente la depurazione delle acque perché nel Veneto insistono la laguna e diversi fiumi di grande portata – commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto. Come per l’anno scorso, lo screening effettuato dai volontari e volontarie di Legambiente supportati da laboratori specializzati non ha riscontrato nessuna criticità. Questo vuol dire che la filiera della depurazione e dei controlli funziona bene, l’arrivo di Goletta Verde in Veneto è comunque uno stimolo per amministrazioni e autorità preposte a fare sempre di più per la tutela delle coste venete”.
“Il viaggio di Goletta Verde giunge verso il termine, in Veneto siamo alla quattordicesima tappa – dichiara Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde e coordinatore Aree protette e Biodiversità di Legambiente – ed i risultati del monitoraggio delle acque delle coste venete non fa altro che confermare il quadro in chiaro scuro tracciato fino ad ora in tutto il Paese: ci sono Regioni con attenzione alta sulla salvaguardia della salute del mare, con pochi o nessun punto oltre i limiti di legge, ed altre con una gestione approssimativa della catena di controlli e della depurazione delle acque che, appunto, influisce negativamente sui parametri delle analisi microbiologiche”. 

 

Focus Depurazione
Secondo il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (III ciclo di pianificazione, 2021-2027), gli scarichi urbani rappresentano una pressione puntuale significativa per il 21%, mentre gli sfioratori di piena lo sono per il 18%, dei corpi idrici superficiali (fluviali, lacustri, di transizione e delle acque marino-costiere). Una tipologia di pressione che, da sola o assieme ad altre più o meno impattanti, impedisce a questi corpi idrici di raggiungere un buono stato, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60).
 

Dossier Spiagge di Legambiente
Il porto di Venezia osservato speciale nel Dossier Spiagge di Legambiente, entro il 2100 – secondo le proiezioni elaborate dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente – il livello del mare nel porto di Venezia potrebbe alzarsi di oltre un metro (1,064 metri per l’esattezza) mentre 264 km di costa lineari della Pianura Padano-Veneta e oltre 5mila km quadrati di aree rischiano di essere sommerse dall’acqua.
Anche il litorale del Veneto non è esente da gravi eventi meteo-idrogeologici: 25 eventi estremi negli ultimi 14 anni, dal 2010 ad oggi, hanno colpito il 50% dei comuni costieri (6 su 12). La conta dei danni è lunga: 11 da mareggiate, maggiormente concentrati sulla costa di Jesolo; 4 da trombe d’aria e raffiche di vento; 3 allagamenti; 3 danni alle infrastrutture; 2 danni da siccità prolungata; 1 danno al patrimonio storico; 1 danno da grandinate.
“Sono numeri e dati che devono far riflettere tutti, non c’è più tempo da perdere perché il clima cambia velocemente portandosi dietro tutte le conseguenze per i territori dei comuni costieri. Per salvare Venezia e la costa veneta dalle inondazioni occorre un’azione integrata che punti all’abbassamento di emissioni di Co2. Altro dato sconcertante, che emerge dal Dossier Spiagge, è la lunghezza della costa modificata, il dato più alto rilevato in Italia: 101 km di costa modificata, quasi l’80% della costa regionale. Sulle concessioni balneari dobbiamo segnalare che nel Comune di Chioggia la situazione sembra sfuggita di mano perché la percentuale di costa data in concessione ai privati, secondo la stima di Legambiente basata sull’elenco delle concessioni aggiornato sul SID/Portale del Mare, arriva a superare l’84%, più del doppio della media nazionale e regionale”, la conclusione di Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto. 

Giunta alle 37esima edizione, Goletta Verde monitora lo stato di salute delle acque marine e delle coste. La campagna pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la lotta alle illegalità e la salvaguardia della biodiversità. Leolico off-shore è ancora una volta protagonista di alcune tappe per porre l’attenzione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica, perché senza l’energia prodotta dal vento sarà impossibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
 

L’impegno del CONOU. Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti.  

Lo scorso anno in Veneto il CONOU ha recuperato 26.317 tonnellate di olio usato.  

“La salvezza del Pianeta dalla Crisi Climatica e dal prelievo e dispersione di risorse passa attraverso la transizione energetica e l’Economia Circolare. Il CONOU dal 1984 fa la sua parte di eccellenza in Europa nel settore, sia raccogliendo l’olio usato e rigenerandolo totalmente sia informando e comunicando affinché cittadini di oggi e di domani concorrano attivamente a questo processo. Immaginate come sarebbero queste coste e questo mare oggi se in quasi 40 anni avessimo lasciato che quasi 7 milioni di tonnellate invece che raccolte fossero state disperse a terra, nei mari e nei laghi.” spiega Alessia MerloResponsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est. “La Goletta, con gli straordinari volontari di Legambiente, ci ammonisce e ci indica la strada che tutti dobbiamo percorrere”. 

 

Il monitoraggio scientifico     

I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.    

LEGENDA    
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:      

INQUINATO = Enterococchi intestinali > 200 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 500 UFC/100ml.     

FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali > 400 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 1000 UFC/100ml.    

Tappe di Goletta Verde: QUI – Video (archivio): QUI– Foto: QUI  

  

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