Goletta Verde

A Pescara i volontari e le volontarie di Goletta Verde srotolano lo striscione “30% di aree protette entro il 2030 – più biodiversità contro la crisi climatica”

In Abruzzo urgente istituire il Parco nazionale della Costa Teatina per rafforzare la tutela del mare Adriatico e della biodiversità marina, così come è urgente rispristinare  

i fondi per le Riserve regionali che rischiano di chiudere   

Legambiente “L’Abruzzo è la Regione dei parchi ma deve rilanciare la sua azione di tutela e di valorizzazione sostenibile del territorio, investire sulla natura investendo sulle Riserve regionali e sulla tutela integrata della costa e del mare”. 

“Per raggiungere gli obiettivi su clima e biodiversità occorre un cambio di passo e servono più risorse per tutelare la natura che rappresenta il più importante strumento di mitigazione dei cambiamenti climatici che stanno erodendo il nostro capitale naturale. L’Abruzzo istituisca al più presto il Parco nazionale della Costa Teatina per rafforzare la tutela del mare Adriatico e della biodiversità marina, così come è urgente che si ripristinino i fondi per le Riserve regionali che rischiano di chiudere. È questo l’appello che lancia Goletta Verde di Legambiente oggi da Pescara e lo fa insieme ai suoi attivisti e attiviste srotolando lo striscione “30% di aree protette entro il 2030 – più biodiversità contro la crisi climatica”. 

Serve più biodiversità contro i cambiamenti climatici e proteggere il 30% di territorio e di mare entro il 2030. È questo l’obiettivo che l’Italia deve raggiungere anche con il contributo dell’Abruzzo. La regione dei Parchi deve continuare a concentrare investimenti e sforzi operativi per proteggere efficacemente la natura e la biodiversità da cui trae giovamento per la crescita economica di tanti territori che sono diventati mete riconosciute per il turismo natura in particolare, perciò, è incomprensibile il taglio dei fondi per la gestione delle 25 Riserve regionali che, dopo aver azzerato fondi per i Centri di educazione ambientale, darebbe il colpo definitivo alla sua credibilità.  

L’Abruzzo, sottolinea Legambiente, è stata la Regione che prima di altre ha creduto nello sviluppo di una economia green legata allo sviluppo sostenibile dei territori delle aree interne in particolare, e non a caso è tra le poche regioni vicina all’obiettivo del 30% di territorio protetto. Ne sono testimoni la storia centenaria del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, ed i parchi della Maiella e del Gran Sasso-Laga che quest’anno festeggiano i primi 30 anni di attività. Ma l’Abruzzo deve fare un ulteriore sforzo per migliorare la qualità della gestione di tutte le aree protette regionali, a partire dal parco regionale del Sirente Velino che deve diventare Parco nazionale, e soprattutto proteggere in maniera integrata il mare e la costa per garantire la tutela della biodiversità marina minacciata dai cambiamenti climatici, dalla presenza di specie aliene, dall’estrazione petrolifera e dall’inquinamento di origine antropica.  

Il mare adriatico, che è tra quelli più esposti anche a causa dello sfruttamento delle risorse ittiche commerciali, deve essere maggiormente protetto e valorizzato perciò non è più rimandabile l’istituzione del Parco nazionale della Costa Teatina, un territorio che aspetta la sua area protetta dal 2001 che nel frattempo ha avuto una eccezionale crescita positiva nel turismo sostenibile grazie a intuizioni come la Via Verde e in quella agricola e vitivinicola di qualità che troverebbe nell’istituzione del Parco nazionale pieno riconoscimento e ulteriore valorizzazione. Proprio per superare questo stallo istituzionale, abbiamo deciso come Legambiente di lanciare gli Stati generali della Costa Teatina per affrontare dal basso e con il coinvolgimento delle comunità locali, le istituzioni e le imprese interessate, una procedura istitutiva che non può essere calata dall’alto e che oggi ha più ragioni di essere perseguita di quanto non lo fosse nel 2001. 

Attraverso Goletta Verde chiediamo, infine, alla politica di avviare un processo condiviso di valorizzazione delle aree protette a partire da una riforma della legge regionale 38/96 che renda i processi di istituzione e gestione di queste aree realmente partecipati anche per onorare al meglio un altro anniversario: i 30 anni del progetto APE – Appennino Parco d’Europa che celebreremo all’Aquila a dicembre che ha rappresentato una pietra miliare per la storia della conservazione della natura del nostro paese di cui sono stati protagoniste le comunità e le istituzioni abruzzesi. 

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