Solo il 13% dei campioni analizzati in Sardegna risulta fuori dai limiti di legge e sono quasi tutti foci dei fiumi
Legambiente: “Siamo soddisfatti per la situazione rilevata dal monitoraggio che indica una netta prevalenza di valori nella norma lungo le coste sarde. Non va però dimenticato che ci sono dei punti, come per esempio la foce del rio Foxi, che anno dopo anno superano di più del doppio i limiti normativi considerati, e questo è un chiaro segno che esiste un problema irrisolto nella rete di depurazione.”
Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi
In Sardegna è tempo di bilanci per Goletta Verde, la campagna itinerante di Legambiente in viaggio lungo la Penisola per monitorare lo stato di salute delle acque marine e delle coste. Su 29 punti campionati lungo la costa sarda (7 prelevati in foce di fiumi o canali e 22 a mare), sono solo 4 campioni risultati fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio: 3 punti sono stati giudicati fortemente inquinati, in quanto i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati, e sono la foce del rio Foxi nel comune di Quartu Sant’Elena (CA), la foce del fiume Cedrino in località Santa Maria a Orosei (NU) e la foce del rio Cuggiani a San Pietro a mare, Valledoria (SS). Solo 1 campione invece ha avuto il giudizio di inquinato, ed è quello preso a mare, presso la spiaggia centrale di Santa Maria Navarrese, Baunei (NU).
È quanto emerge in sintesi dai risultati del monitoraggio di Goletta Verde presentati oggi in conferenza stampa a Porto Torres, in provincia di Sassari. Alla conferenza sono intervenuti: Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna, Marta Battaglia, direttrice Legambiente Sardegna, Marco Crestani, portavoce Goletta Verde, Giorgio Querzoli, responsabile Comitato scientifico Legambiente Sardegna, Elena Casu, Ufficio Presidenza Legambiente Sardegna e coordinatrice regionale campionamenti Goletta verde, Dario Diperna, C.F. Comandante in 2° della Capitaneria di Porto Torres e Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est.
“Siamo soddisfatti della situazione rilevata dal monitoraggio di Goletta Verde – dichiara Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna, – per la netta prevalenza di valori nella norma rilevati lungo le coste sarde. La presenza della foce del Cedrino tra i punti critici e quella che si ripresenta dopo 2 anni nel sito di Santa Maria Navarrese, però, ci ricordano che non possiamo abbassare la guardia e che c’è ancora del lavoro da fare per rendere efficiente il sistema di depurazione e risolvere il problema degli scarichi abusivi. Nel primo caso rileviamo un importante superamento di Escherichia coli, indice che dobbiamo monitorare con attenzione i valori futuri. A Santa Maria Navarrese si tratta di un superamento del valore degli Enterococchi intestinali.
Continueremo ad affiancare le amministrazioni locali – continua la Colombu- per segnalare ciò che non va e siamo disponibili a studiare insieme le soluzioni. Importante, ad esempio il fatto che Valledoria ha realizzato proprio nei giorni successivi al nostro campionamento un intervento per impedire lo sbocco a mare del Rio Cuggiani e ha recintato l’area per non permettere l’accesso ai bagnanti, ma la nostra ambizione è risolvere i problemi a monte”.
“I dati emersi dal monitoraggio di Goletta Verde lungo le coste della Sardegna mettono in luce una criticità persistente in alcune foci, situazione che si ripete a livello nazionale – dichiara Marco Crestani, portavoce di Goletta Verde. Questo dato ci racconta una criticità nel nostro sistema di depurazione, che continuiamo a pagare in bolletta. L’Italia ha già pagato 142 milioni di euro in sanzioni alla Comunità Europea per il mancato recepimento delle norme Ue sul trattamento delle acque reflue, e se non risolviamo queste criticità ne pagheremo altre. Migliorare il sistema della depurazione nel nostro paese vuol dire non solo migliorare la qualità delle acque, ma anche poter investire il denaro che adesso stiamo spendendo in sanzioni per migliorare il sistema stesso”.
Secondo gli ultimi aggiornamenti presenti sul sito del Commissario Unico Depurazione in Sardegna sono 14 gli agglomerati su cui insistono circa 84mila abitanti equivalenti, in cui si stanno svolgendo lavori per uscire dall’infrazione sulla depurazione, per un importo complessivo di oltre 45 milioni di euro.
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde in Sardegna
L’obiettivo delle analisi di Goletta Verde è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva o assente depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, principali veicoli con cui questo tipo di inquinamento arriva in mare. Per questo motivo i campionamenti di Goletta Verde non si possono ne vogliono sostituire i dati ufficiali sulla balneabilità ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. Sono i monitoraggi svolti da Arpa gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo.
I campionamenti in Sardegna sono stati effettuati dai volontari e le volontarie di Legambiente tra il 19 e il 29 giugno 2023.
Entro i limiti gli altri tre campioni presi in provincia di Cagliari, presso la spiaggia Calamosca, in spiaggia alla fine di Via Maiorca a Quartu Sant’Elena e presso la spiaggia di Solanas, nel comune di Sinnai.
In provincia di Nuoro gli altri 3 campioni esaminati sono risultati entro i limiti di legge. Sono stati raccolti nella spiaggia di fronte allo stagno Li Cucutti a Budoni, a mare in corrispondenza del rio Pelai presso la spiaggia di Foddini, nel comune di Cardedu, e alla foce Sos Palones, in località San Giovanni a Posada, quest’ultimo è un nuovo punto di campionamento inserito nella lista di Goletta Verde.
Nella provincia di Oristano tutti i campionamenti sono risultati entro i limiti di legge. Sono stati prelevati in spiaggia presso la bocca dello stagno S’Ena Arrubia ad Arborea, alla foce del fiume Temo a Bosa marina, presso la spiaggia San Giovanni di Sinis nel comune di Cabras, presso la spiaggia S’Archittu a Cuglieri e alla foce del fiume Tirso in località Torre Grande, nel comune di Oristano.
Escluso il risultato negativo del rio Cuggiani a Valledoria, anche gli altri punti in provincia di Sassari sono risultati entro i limiti: tutti e tre i punti ad Alghero, spiaggia di Fertilia vicino sbocco stagno Calich, ai bastioni Cristoforo Colombo pressi Torre Sulis e alla foce corso d’acqua presso via Garibaldi, entrambi in località San Giovanni; il campione preso in spiaggia a Cala Sabina, a Golfo Aranci, introdotto quest’anno, quello in spiaggia presso Via Tramontana, a Pittulongu, Olbia; la spiaggia di Cala d’Ambra a San Teodoro, la spiaggia Rena Bianca, a Santa Teresa di Gallura; a Platamona nella spiaggia Terzo Pettine a Marina di Sorso; la spiaggia di Isola Rossa, a Trinità d’Agultu e Vignola.
Infine, tutti entro i limiti i punti nella provincia Sud Sardegna: in spiaggia Torre dei Corsari, verso Punta Usai ad Arbus, in spiaggia antistante la foce del Rio Chia, a Domus de Maria, in spiaggia presso la foce del Riu Mannu in località Portixeddu a Fluminimaggiore, in spiaggia S. Margherita di fronte viale delle Pleiadi a Pula e in spiaggia di fronte al fiume Flumendosa, in località Porto Corallo nel comune di Villaputzu.
Secondo il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna (III ciclo di pianificazione, 2021-2027), gli scarichi urbani rappresentano una pressione significativa per il 27% dei corpi idrici fluviali, il 26% di quelli lacustri, il 27% di quelli di transizione e il 29% delle acque marino-costiere. Una tipologia di pressione che, assieme ad altre più o meno impattanti, impedisce a questi corpi idrici di raggiungere un buono stato, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60).
Edizione 2023 di Goletta Verde – Giunta alle 37esima edizione, anche quest’anno Goletta Verde pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la lotta alle illegalità e la salvaguardia della biodiversità. L’eolico off-shore sarà ancora una volta protagonista di alcune tappe per porre l’attenzione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica, perché senza l’energia prodotta dal vento sarà impossibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. L’eolico è fondamentale per lotta contro l’emergenza climatica, la riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e la creazione di nuovi posti di lavoro.
La campagna itinerante è realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. Lo scorso anno in Sardegna il CONOU ha recuperato 3.612 tonnellate di olio usato.
“La salvezza del Pianeta dalla Crisi Climatica e dal prelievo e dispersione di risorse passa attraverso la transizione energetica e l’Economia Circolare. Il CONOU dal 1984 fa la sua parte di eccellenza in Europa nel settore, sia raccogliendo l’olio usato e rigenerandolo totalmente sia informando e comunicando affinché cittadini di oggi e di domani concorrano attivamente a questo processo. Immaginate come sarebbero queste coste e questo mare oggi se in quasi 40 anni avessimo lasciato che quasi 7 milioni di tonnellate invece che raccolte fossero state disperse a terra, nei mari e nei laghi.” spiega Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est. “La Goletta, con gli straordinari volontari di Legambiente, ci ammonisce e ci indica la strada che tutti dobbiamo percorrere”.
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