Goletta Verde

Goletta Verde a Santa Maria di Leuca per parlare di eolico offshore

Puntare sempre più sulle rinnovabili e sull’eolico offshore. È questa la sfida che si deve affrontare anche in Puglia, un territorio attento a queste tecnologie come dimostra l’inaugurazione ad aprile, a Taranto, del primo parco eolico offshore d’Italia e del Mediterraneo realizzato da Renexia e il fatto che questa regione al 2020 sia arrivata a coprire, attraverso il mix di fonti rinnovabili presenti nei territori il 58,6% dei consumi elettrici e il 19,2% dei consumi complessivi di energia. Numeri importanti e superiori alla media di molte altre regioni italiane, ma non sufficienti a far raggiungere alla “punta italiana” gli obiettivi di decarbonizzazione.

Per questo per Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente che oggi – dal 27 al 29 luglio – approda in Puglia, a Santa Maria di Leuca (LE) per parlare oltre che di qualità delle acque anche di eolico a mare, è fondamentale accelerare il passo nella realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili dismettendo le vecchie centrali a carbone, puntando sulla qualità dei progetti e il coinvolgimento dei territori attraverso processi pubblici di partecipazione e ascolto per superare eventuali criticità. Temi che l’associazione ambientalista affronterà questo pomeriggio ore 18.30 a Santa Maria di Leuca (LE) nel corso dell’incontro pubblico “Eolico offshore. La transizione energetica passa dal mare” in programma presso la Sala hotel Terminal, Lungomare Colombo 59, pensato per fare il punto sul territorio pugliese, che questi anni ha pagato pesantemente la scelta di poli energetici (quello di Brindisi in particolare) alimentati a carbone e che oggi vede nella centrale Brindisi sud, in cui era in corso il programma di dismissione e bonifica, crescere, su disposizione del governo, il consumo di carbone fin oltre i 4 mln di tonnellate all’anno. Per Legambiente la strada da seguire è un’altra: la transizione energetica deve passare attraverso le rinnovabili sfruttando l’energia del sole e del vento.

Eolico offshore in Puglia: Secondo Terna sono almeno 13 i progetti di parchi eolico offshore presentati in Puglia dai diversi proponenti per un totale di 3,9 GW di potenza, pari al 31% dell’obiettivo eolico al 2030 necessario al raggiungimento degli obiettivi europei. Sebbene molti di questi presentati nelle stesse aree, sono numeri in grado di raccontare il fermento importante intorno a questo settore, che in Puglia potrebbe raggiungere una produzione pari a 13,6 TWh/a di energia elettrica. Numeri importanti che si tradurrebbero non solo in un contributo concreto di lotta all’emergenza climatica, ma anche in innovazione e posti di lavoro. Almeno 1.300 nelle fasi di realizzazione e oltre 150 posti nelle fasi di esercizio. Questi, inoltre, si potrebbero aggiungere a quelli creati dall’eolico onshore che Anev stima, con un potenziale di 2.750 MW di nuova potenza da realizzare nella Regione, almeno 11.614 nuovi occupati, tra diretti e indiretti. Di questi 3.500 nel settore servizi e sviluppo, 4.271 nel settore industriale, 3.843 in quella della gestione e manutenzione.

All’incontro di oggi, moderato da Daniela Salzedo, direttrice Legambiente Puglia, sono intervenuti: Alice De Marco, portavoce Goletta Verde, Ruggero Ronzulli, presidente Legambiente Puglia, Doretto Marinazzo, responsabile energia Legambiente Puglia, Vincenzo Leone, Direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Jonica Contrammiraglio (CP), Stefano Piraino, Università degli Studi del Salento e Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, Ennio Cillo, già Sostituto Procuratore Generale di Lecce. Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente.

“La guerra in Ucraina – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – ha amplificato in Europa ed in Italia una crisi energetica causata dalla mancata pianificazione verso le fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico. È fondamentale recuperare il terreno perso accelerando la realizzazione degli impianti da rinnovabili, semplificando la normativa e velocizzando gli iter autorizzativi. A Taranto ci sono voluti 14 anni, tra ritardi e ostracismi istituzionali, per riuscire a realizzare e inaugurare l’impianto eolico offshore. E nel nostro Paese ci sono tanti altri progetti sulle rinnovabili bloccati per eccessiva burocrazia, no delle amministrazioni locali, pareri negativi delle Sovrintendenze, moratorie delle Regioni, proteste dei comitati locali e di alcune associazioni ambientaliste. Tutto ciò è inammissibile. Lo ripetiamo, nessun impianto è perfetto, ma insieme, attraverso processi pubblici di partecipazione e ascolto con i territori, è possibile trovare la strada per raggiungere gli obiettivi climatici, ma anche per offrire opportunità di innovazione e sviluppo sostenibile chiudendo definitivamente centrali inquinanti come quella a carbone di Brindisi”.

“Mentre altri sceglievano la strada superficiale di un sì o un no a prescindere e la Regione Puglia emetteva un provvedimento per indicare aree idonee su specchi di mare che non sono di sua competenza – ha dichiarato Ruggero Ronzulli- presidente di Legambiente Puglia – , invece di aggiornare quelli concernenti aree a terra di sua competenza, Legambiente ha affrontato anche questo tema partecipando alla consultazione nell’ambito della fase di scoping sui due progetti Odra e Kailia, indicando puntualmente gli elementi procedurali e di merito riguardanti l’esame dei progetti. Perché la transizione energetica va guidata e accompagnata con serietà, competenza e approccio scientifico. Infatti molte delle nostre richieste sono state recepite dalla commissione tecnica che ha valutato il progetto per conto del ministero della transizione ecologica, prescrivendo: particolareggiati dettagli progettuali nello studio di impatto ambientale, studi analitici sul sito, alternative di localizzazione degli impianti e delle infrastrutture connesse, opzioni diverse riferite alla potenza da installare ed alle caratteristiche delle piattaforme degli aerogeneratori, dei sistemi di ancoraggio e dei cavidotti, ecc.  Il tema dell’Eolico Off-shore, così come tutte le altre tecnologie energetiche, non può essere affrontato con ambientalismo pirotecnico, ma solo ed esclusivamente con approccio tecnico-scientifico”.

Goletta Verde e la campagna sull’eolico off-shore – A bordo di Goletta Verde, che ha come partner principali ANEV, CONOU, Novamont e Renexiapartner AIPEmedia partner La Nuova Ecologiaquest’anno viaggerà anche la campagna “Il panorama non cambia. Il futuro sì” per smontare le fake news sull’eolico off-shore, coinvolgere e sensibilizzare le comunità coinvolte dai nuovi progetti, promuovere l’uscita dalle fonti fossili per fermare la crisi climatica, stimolare le imprese a presentare progetti sempre migliori e integrati nel paesaggio. #FuturoEolico

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I prossimi eventi di Goletta Verde in Puglia: Giovedì 28 luglio 11:30 presso il porto turistico Santa Maria di Leuca, a bordo di Goletta Verde, si terrà il Dibattito-Aree Marine Protette, riserve naturali e parchi: risorse e valorizzazione del territorio. Nel pomeriggio, dalle 18:00 alle 20:00, visite all’imbarcazione laboratori didattici per bambini: Delfi Lab – La specie, i comportamenti e le minacce: impariamo come proteggere i delfini e il nostro mare. Venerdì 29 luglio a Bari ore 10:30, presso la sede di Legambiente Puglia, viale della resistenza 48 B/2, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei dati sulla qualità delle acque monitorati da Goletta Verde lungo le coste della Puglia.

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