Il monitoraggio di Goletta dei Laghi 2022 sull’Iseo: dei 7 punti campionati tra Brescia e Bergamo uno risulta inquinato
Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi
Fa tappa sull’Iseo Goletta dei Laghi 2022, la campagna di Legambiente in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani. Dei sette punti sottoposti a campionamento in questa stagione, soltanto uno è risultato fuori dai limiti di legge.
I risultati sono stati resi noti questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi presso il Camping Quai a Iseo (BS): intervenuti Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia, Elisa Scocchera, portavoce della Goletta dei Laghi 2022, Dario Balotta, del circolo Legambiente Basso Sebino, ospiti di Ines Moretti, vicepresidente del Consorzio Lake Iseo Holiday.
I monitoraggi, eseguiti da un team di tecnici e volontari di Legambiente, hanno interessato le sponde bresciana e bergamasca del lago: inquinato, nello specifico, il punto prelevato alla foce del Fiume Oglio, a Costa Volpino (BG).
“Anche in questa edizione le analisi microbiologiche non rilevano particolari criticità sul Lago d’Iseo – dichiara Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi 2022 – Va però sottolineato come – a eccezione dei fiumi più grandi quali l’Oglio e Borlezza – quest’anno non siano stati praticamente effettuati prelievi in foce, per via della mancanza d’acqua. Una situazione che in questo periodo si osserva anche nel resto d’Italia, tra gli effetti più evidenti e dagli impatti più tangibili della crisi climatica in atto”.
“Anche quest’anno si riconferma in buona sostanza l’esito positivo del campionamento del Lago Sebino, a dimostrazione del fatto che porre attenzione alla gestione delle acque porta i risultati sperati. Per mantenerli e migliorarli continueremo la nostra azione di monitoraggio e di attenzione costante al tema grazie all’impegno dei nostri locali – dichiara Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia – Tra loro, il circolo Legambiente Alto Sebino che non smette di chiedere il completamento delle opere di collegamento delle acque e continuerà a farlo a partire dal bacino del fiume Oglio, che dimostra ancora qualche piccola criticità alla foce. Se l’Oglio sta bene, infatti, ne giova tutto il sistema del Sebino”.
LEGAMBIENTE MANIFESTA CONTRO IL PROGETTO H2ISEO
Ieri mattina, nell’ambito delle iniziative organizzate da Legambiente sul territorio, si è svolto un sit-in davanti alla stazione di Iseo che ha coinvolto i rappresentati dei circoli locali del Cigno Verde e la cittadinanza: al centro della manifestazione, il progetto H2iseO, che punta allo sviluppo di una Hydrogen Valley in Valcamonica a partire dall’utilizzo dell’idrogeno sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo
L’idrogeno che verrebbe impiegato per la decarbonizzazione del trasporto pubblico locale è infatti, al momento, idrogeno di tipo cosiddetto grigio, derivante cioè da fonti fossili e, dunque, non rinnovabili. Il progetto incontra inoltre le preoccupazioni della popolazione locale sul tema della sicurezza e il parere contrario di quanti ritengono paradossale un investimento economico d’entità enorme, in una valle che può contare su una fonte d’energia rinnovabile quale l’idroelettricità. Per sviluppare idrogeno verde occorrono ancora studi e ricerche, attualmente in atto.
“I costi complessivi dell’investimento per il Progetto H2iseO ammontano a circa 292 milioni di euro: con 60 milioni di euro si potrebbero però acquistare una decina di treni elettrici, che rappresentano il miglior mezzo ecologico, ed elettrificare i 100 km della linea Brescia-Iseo-Edolo, il cui numero di utilizzatori è il più basso della Regione Lombardia, con 6200 passeggeri al giorno su 52 treni effettuati – dichiara Dario Balotta, rappresentante di Legambiente Basso Sebino – È inoltre paradossale pensare all’idrogeno di tipo fossile in una valle che ha a disposizione una fonte d’energia rinnovabile quale l’idroelettricità. Si consideri anche che lo stoccaggio dell’idrogeno dovrebbe avvenire su un’area d 3 mila metri quadri verdi nel centro abitato: una circostanza che preoccupa gli abitanti del luogo, ancor più che al momento non esistono norme tecniche e di sicurezza che regolamentano la progettazione e la localizzazione degli impianti di gestione dell’idrogeno. Per tutte queste ragioni, siamo assolutamente contrari al progetto, convinti che si debba piuttosto puntare su un rilancio delle prestazioni dei treni, vista anche l’inefficienza del gestore Trenord”.
I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE EFFETTUATE SUL LAGO DI ISEO
Dei sette punti monitorati dalla Goletta dei Laghi 2022 sul Lago di Iseo, quattro sono stati campionati in provincia di Bergamo, tre in provincia di Brescia. A eccezione di quello campionato alla foce del fiume Oglio, a Costa Volpino (BG), tutti gli altri punti sono risultati entro i limiti di legge: in provincia di Bergamo, il punto campionato a lago, in corrispondenza della foce del torrente Rino a Tavernola Bergamasca, quello alla foce del torrente Borlezza a Castro, il canale presso la spiaggia “Bar delle Rose” a Costa Volpino; in provincia di Brescia, il punto campionato a lago, di fronte alla foce del torrente Calchere a Sulzano, quello a lago presso lo scarico del pontile nord (altezza sfera alta tensione) a Monte Isola, il punto presso lo sfioratore del Comune, nel canale industriale in Darsena a Pisogne.
I prelievi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando poi i laboratori sul territorio per le analisi. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
GOLETTA DEI LAGHI 2022. Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 17 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.
Partner di Goletta dei Laghi 2022 sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner è il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, rinnova ancora la sua storica partnership per la campagna estiva di Legambiente. Da 39 anni il Consorzio è protagonista dell’economia circolare italiana assicurando la raccolta e l’avvio a rigenerazione degli oli lubrificanti usati in tutto il Paese. Grazie alla filiera del Consorzio questo rifiuto si trasforma in una preziosa risorsa tornando a nuova vita: oltre il 98% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Lo scorso anno il Consorzio ha recuperato in Lombardia 40.401 tonnellate di olio usato.
“Le emergenze ambientali attuali ci impongono di intervenire con la massima urgenza a tutela degli ecosistemi naturali, a partire dal mare e dai laghi. Il CONOU lo fa da quasi quarant’anni, raccogliendo e rigenerando tutto l’olio lubrificante usato prodotto in Italia: un lavoro che garantisce il pieno recupero di un rifiuto pericoloso che diventa nuova risorsa per l’ambiente e l’economia” – spiega il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti. “In questa fase di ripresa così delicata siamo chiamati a dare una risposta netta alle crescenti minacce del climate change. Il Consorzio dimostra che l’economia circolare può essere una risposta efficace per vincere queste sfide epocali”.
Da Nord a Sud, sono 12 le regioni toccate dalla campagna di Legambiente che, anche in questa edizione, si avvale della collaborazione di centinaia di volontarie e volontari sui territori, dediti al campionamento delle acque: un’incredibile operazione di citizen science per capillarità ed estensione, cui si accompagnano progetti e iniziative in loco che coinvolgono la cittadinanza, finalizzati a non abbassare la guardia sulla qualità dei laghi e sugli abusi che ne minacciano e deturpano le rive.
In particolare, ormai da diversi anni, la campagna di Legambiente è occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne, con i laghi di Garda, Bracciano e Trasimeno al centro del progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.
Novità del 2022, LIFE Blue Lakes estende la sua azione a tutti i bacini lacustri interessati da Goletta, proponendo un Manifesto dei laghi che ogni amministrazione locale potrà sottoscrivere. Il documento elenca obiettivi specifici riferiti agli ambiti strategici verso cui indirizzare gli impegni:
- UNIONE E COORDINAMENTO: il Manifesto del Lago come opportunità per coordinare i processi di gestione;
- SENSIBILIZZAZIONE: ovvero il Manifesto del Lago come strumento di informazione e prevenzione;
- 3R: ovvero migliorare la Riduzione, il Riutilizzo e il corretto Riciclo dei rifiuti
- PARADIGMA: per sostenere il cambio di paradigma nell’utilizzo della plastica;
- CONOSCENZA: il Manifesto del Lago quale strumento per completare la conoscenza riguardo le microplastiche.
In più, Goletta dei Laghi 2022 si configura quale importante cornice per ribadire la necessità di una gestione equa, razionale e sostenibile della risorsa idrica, di fronte alla scarsità d’acqua che non risparmia i bacini lacustri italiani già sottoposti a eccessive captazioni, mancata o cattiva depurazione: una siccità inasprita dagli effetti sempre più evidenti della crisi climatica.
In programma, in diverse delle località attraversate da Goletta dei Laghi, i Lake Days, momenti di cittadinanza attiva sul lago con il coinvolgimento di volontari, cittadini, associazioni e amministratori per condividere un’esperienza concreta volta alla tutela e alla valorizzazione del lago.
Sempre attivo, durante tutta la campagna, il servizio SOS Goletta, attraverso cui i cittadini possono segnalare a Legambiente chiazze o inquinamento sospetto di laghi, mari e fiumi e permettere all’associazione ambientalista di coinvolgere le autorità competenti per intervenire tempestivamente.