Goletta dei laghi

Il monitoraggio microplastiche nel Lago Maggiore con LIFE Blue Lakes. “Le Isole dei  Laghi d’Orta e Maggiore diventino sito protetto UNESCO”

Continua senza sosta la caccia alle particelle di microplastiche grazie al progetto  LIFE Blue Lakes, coordinato da Legambiente in collaborazione con ENEA, che prevede, oltre all’attività di monitoraggio, anche il trasferimento dei dati alle istituzioni preposte alla salvaguardia ambientale e l’avvio di azioni dimostrative e di confronto con le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA). 

Anche grazie alla giornata di oggi sul Lago Maggiore, come accadrà sul Lario e sul Garda nei prossimi giorni, i ricercatori di ENEA stanno sviluppando un quadro metodologico standardizzato e innovativo per il campionamento, l’analisi e il monitoraggio della presenza di questo inquinante emergente nelle acque lacustri. Un’indagine iniziata ormai da cinque anni e in virtù della quale si sta ottenendo uno dei principali database a livello internazionale sul fenomeno del cosiddetto lake litter.

“Si tratta di una tappa fondamentale di LIFE Blue Lakes, che segna il proseguimento del percorso di collaborazione e trasferimento di conoscenze e modalità operative iniziato già lo scorso anno con i tecnici dell’ARPA Umbria, partner di progetto sull’attività di campionamento delle microplastiche, alla quale seguirà nel periodo autunnale la fase in laboratorio”, sottolinea Maria Sighicelli del Laboratorio Laboratorio Biodiversità e Servizi ecosistemici ENEA “Non esiste ancora una standardizzazione di metodi e programmi relativi al monitoraggio delle microplastiche nei bacini lacustri, il nostro obiettivo pertanto è recuperare il gap relativo al quadro conoscitivo e metodologico già molto avanzato per l’ambiente marino, per il quale invece molto è stato fatto negli ultimi anni”. 

Le attività campionamento in acqua si sono svolte con la scorta della Guardia Costiera presente sul Verbano e con l’utilizzo della imbarcazioni di La Società delle Regate 1858. Ringraziamo tutti per il supporto logistico-nautico.

E’ proprio grazie all’attuazione del monitoraggio scientifico che si possono mantenere standard di qualità, tutela e valorizzazione dei territori su cui Legambiente basa la sua idea di turismo sostenibile, ottenuto anche grazie ad alleanze strategiche. 

E’ in questa direzione che va la nostra proposta, fatta insieme con altre associazioni ambientaliste e portata all’attenzione anche del Contratto di lago del Cusio, di candidare a siti protetti dell’UNESCO le  quattro Isole dei  Laghi d’Orta e Maggiore, Pescatori, Bella, Madre e San Giulio. 

L’idea è venuta venuta fuori dal partecipato convegno Politiche Ambientali e Turismo Sostenibile nel Verbano e nel Cusio. Opportunità e proposte”, tenutosi ieri presso l’Hotel Majestic di Verbania, struttura ricettiva certificata Legambiente Turismo.

Dal convegno, a cui ha partecipato un folto parterre di ospiti, istituzioni e operatori, è uscita fuori la necessità di pensare e creare i presupposti per nuovi turismi sostenibili diversi da quello mordi e fuggi concentrato sulle rive dei laghi, che provoca un’eccessiva pressione antropica sugli ecosistemi con impatti sull’ambiente, sulla biodiversità e sulla qualità della vita della comunità ospitante, dove molti spazi di comunità fronte lago vengono trasformati in luoghi di consumo. 

Non si tratta di limitare il flusso turistico, bensì di riqualificare l’offerta, ampliare i servizi  di ospitalità e distribuire le presenze anche nell’entroterra. 

“E’ necessario immaginare futuri diversi  per i nostri territori, che siano in grado di intercettare una domanda in rapida trasformazione con aspettative che si basano sulla  sostenibilità  e sulla possibilità di svolgere delle attività a contatto con la natura” ha spiegato Roberto Signorelli vicepresidente circolo Legambiente Gli Amici del Lago.

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